USUS FRUCTUS ABUSUS

La spagnola Gloria Oyarzabal, fotografa ma anche cineasta, fissa, nella mostra Usus Fructus Abusus  il focus della sua indagine sull’Africa, indagando come i processi di colonizzazione e decolonizzazione, o neo-colonizzazione, abbiano influito sull’idea di Africa e sui femminismi africani.

Usus fructus abusus, concetti del diritto romano, offrono il titolo  alla ricerca del 2021 con cui ha partecipato  alla Open Call. In essa analizza i musei di arte africana creati dalle vecchie potenze coloniali per approfondire il ruolo che essi hanno avuto nel contribuire a creare l’immaginario di esotismo che nel Vecchio Continente si è stratificato intorno all’Africa.

Con Usus Fructus Abusus Gloria Oyarzabal vuole riportare la questione della restituzione di ciò che il passato colonialista europeo ha saccheggiato e depredato, domandandosi chi possa giudicare e riparare alle fratture della Storia.

Gloria Oyarzabal (Londra, 1971). Artista e fotografa spagnola, laureata in Belle Arti (UCM). È programmatrice e co-fondatrice del Cinema Indipendente “La Enana Marrón” Madrid (1999-2009) dedicato al cinema d’autore, sperimentale e alternativo. Ha vissuto 3 anni in Mali facendo ricerche sulla costruzione dell’idea di Africa, sui processi di colonizzazione/decolonizzazione, sulle tattiche neo-colonizzatrici e sui femminismi africani. Master alla scuola di fotografia Blankpaper (2014-15).

Sede

Galleria Santa Maria
Reggio Emilia